La benderella (o tratto) ileotibiale è il tendine comune di due muscoli, il grande gluteo e il muscolo tensore della fascia lata. Si inserisce sulla faccia esterna della tibia, subito al di sotto dell’articolazione. Nel suo decorso, essa passa superficialmente ad una protuberanza ossea detta epicondilo laterale, da cui è separata da una borsa sierosa di scorrimento (che in realtà è un’emanazione della sinoviale articolare con funzione di borsa).
Che cos’è la sindrome della benderella e perchè si sviluppa?
La sindrome della benderella ileotibiale è di fatto una borsite, cioè un’infiammazione della borsa sierosa di scorrimento causata dal ripetuto spostamento del tendine al di sopra dell’epicondilo, che viene scavalcato continuamente nei movimenti di flessoestensione del ginocchio. Infatti a ginocchio esteso il tendine si trova davanti all’epicondilo, a ginocchio flesso dietro:
Poichè non si tratta di una borsa propriamente detta, si preferisce parlare di sindrome piuttosto che di borsite.
Chi ne è colpito?
La sindrome della benderella ileotibiale è perlopiù appannaggio dei corridori di resistenza (es. maratoneti), nei quali essa costituisce una patologia da sovraccarico tipica. Non è comunque rara nemmeno in altre categorie di sportivi (calcio, basket…).
Il ginocchio varo è un fattore predisponente abbastanza importante, perchè determina una tensione della benderella “costituzionalmente” aumentata.
Come si manifesta?
La sindrome della benderella ileotibiale si manifesta con dolore sulla faccia laterale del ginocchio. Questo compare in genere dopo una corsa prolungata, e può durare anche molte ore. In fase acuta scendere le scale può essere molto doloroso.
Quali esami sono utili?
La diagnosi è esclusivamente clinica. A conferma di un preciso sopetto clinico, lo specialista può richiedere un’ecografia, che dimostrerà le caratteristiche alterazioni bursali (versamento, edema). In alcuni casi è possibile dimostrare un anomalo conflitto tra epicondilo e benderella nei movimenti di flessoestensione (ecografia dinamica).
Questa sindrome, poichè entra in diagnosi differenziale con affezioni intra-articolari (lesione del menisco laterale), può richiedere a volte indagini aggiuntive (risonanza magnetica) per raggiungere una diagnosi di certezza.
Come si cura?
Questa sindrome, come tutte le patologie infiammatorie da sovraccarico, si giova in fase acuta della sospensione dell’attività fisica per alcune settimane, dell’assunzione di farmaci anti-infiammatori e dell’applicazione di una borsa del ghiaccio a periodi alterni.
Quando questi presidi non siano sufficienti a garantire la duratura risoluzione del disturbo, bisogna ricorrere a programmi riabilitativi specifici, quali lo stretching del grande gluteo e del tensore della fascia lata (così da diminuire la tensione del loro tendine comune). Terapie fisiche quali gli ultrasuoni, la laserterapia e la ionoforesi possono coadiuvare il processo di guarigione.
Raramente la sindrome della benderella richiede un trattamento cruento: in questi casi, in cui vi può essere un’alterazione anatomica del tendine, si esegue un release chirurgico della porzione di tendine che entra in conflitto con l’epicondilo.
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