Che cos’è il labbro acetabolare?
Il labbro acetabolare (o labrum) è una struttura fibrocartilaginea ad anello fissata al bordo osseo del cotile. Esso circonda l’articolazione come una sorta di guarnizione. La struttura e la forma ricordano da vicino i menischi del ginocchio, sebbene il labbro abbia un più stabile ancoraggio osseo e si collochi al di fuori delle superfici articolari.
Come un menisco, anche il labbro acetabolare ha una sezione sostanzialmente triangolare, con un muro periferico abbastanza vascolarizzato ed un margine libero del tutto avascolare. E’ rivestito in superficie dalla spessa capsula articolare, che avvolge a 360° l’intera articolazione, estendendosi dal bordo del cotile fino alla base del collo femorale.
A cosa serve il labbro acetabolare?
Il labbro acetabolare ha diverse funzioni, dimostrate o presunte:
- agisce come una guarnizione, trattenendo il liquido sinoviale laddove più serve la sua azione lubrificante e nutritizia, ovvero tra la testa del femore e la superficie cartilaginea del cotile;
- sopporta parte del carico, ampliando la superficie portante e diminuendo così la pressione articolare;
- aumenta la copertura della testa femorale, garantendo dunque una maggiore stabilità all’articolazione;
- si comporta da “paraurti” tra il collo femorale e il bordo dell’acetabolo, rendendo innocuo ed indolore il fortuito contatto in occasione di gesti che richiedano la massima escursione articolare.
Perché il labbro può danneggiarsi?
Le lesioni del labbro sono quasi sempre conseguenti ad un’alterazione anatomica, in particolare a:
- Displasia acetabolare: un cotile poco profondo e dunque poco coprente espone il labbro ad un “superlavoro”, perchè la quota di carico da sopportare è nettamente superiore a quanto la sua sua struttura permetterebbe. Il labbro si ingrossa (ipertrofia) per far fronte alle eccessive richieste funzionali, ma con il tempo va inesorabilmente incontro a fenomeni degenerativi provocati dal sovraccarico.
- Conflitto femoro-acetabolare: se l’impatto tra collo femorale e bordo del cotile non è occasionale (fisiologico) ma è molto frequente (patologico), il labbro ne viene danneggiato fino a sviluppare rotture, disinserzioni, focolai di ossificazione.
Occasionalmente il labbro può lesionarsi anche in un’anca perfettamente conformata. Questo può succedere a seguito di importanti traumi distorsivi, quali si possono verificare negli sport di contatto e negli incidenti del traffico.
Chi è più colpito?
I giovani-adulti praticanti attività sportive di contatto (calcio, rugby, football americano, motocross, arti marziali, etc) o che richiedono ampie escursioni articolari (danza) sono la categoria più a rischio non solo per le lesioni primitive, ovvero quelle che coinvolgono articolazioni assolutamente normoconformate, ma anche per quelle secondarie a displasia o a conflitto. L’elevata sollecitazione funzionale, infatti, sembra accelerare la manifestazione dei danni labrali secondari, rendendole precocemente sintomatiche.
Come si manifesta la lesione del labbro acetabolare?
La patologia del labbro acetabolare è caratterizzata dal dolore inguinale e talvolta gluteo, che si acuisce solitamente dopo uno sforzo fisico (una partita di calcio, una lunga camminata, una seduta di jogging). Non di rado il paziente indica la zona dolente con il cosiddetto “segno della C”, portando cioè l’indice sulla piega inguinale ed il pollice sul gluteo.
Se il labbro è rotto e/o disinserito dal profilo osseo, può dislocarsi bruscamente causando uno scatto o un clic (anca a scatto intra-articolare).
Il paziente spesso impara ad evitare i movimenti di flessione e rotazione dell’anca (ad es. quando si incrociano o si accavallano le gambe), perchè questi tendono ad esacerbare il dolore.
Quali esami sono utili?
Se lo specialista ha un preciso sospetto clinco, richiederà un’artro-risonanza magnetica. Questa prevede di sottoporre l’articolazione ad un’iniezione di mezzo di contrasto intra-articolare, seguita da un esame di risonanza magnetica. Il mezzo di contrasto, infiltrando le eventuali soluzioni di continuità del labbro, le renderà evidenti e quindi facilmente riconoscibili.
Come si cura una lesione labrale?
L’artroscopia dell’anca permette di trattare efficacemente la gran parte delle lesioni del labbro, che possono essere regolarizzate, risuturate al bordo osseo o persino resecate, qualora il tessuto residuo non permetta di eseguire una valida riparazione.
Ovviamente, ogniqualvolta la lesione sia secondaria ad un’anomalia morfologia come la displasia acetabolare o il conflitto femoro-acetabolare, è indispensabile trattare contestualmente anche tale anomalia, pena l’insuccesso.
Il Dott. Alberto Giuffrida è un chirurgo ortopedico specializzato nella chirurgia mininvasiva dell'anca e del ginocchio. Se stai pensando di sottoporti a un intervento di protesi d'anca o di ginocchio contatta il Dott. Giuffrida per una visita specialistica.